Ethereum (ETH): Cos’è e come funziona

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Che cos’è Ethereum

Ethereum è una piattaforma Web 3.0 decentralizzata che viene utilizzata per creare e pubblicare, usando un linguaggio di programmazione Turing-completo e in maniera peer-to-peer, smart contracts, cioè contratti intelligenti.

La piattaforma è stata fondata nel dicembre 2013 dal russo sviluppatore di software Vitalik Buterin (attualmente ventitreenne), tuttavia è decollata soltanto l’anno seguente: al giorno d’oggi la seconda criptovaluta più importante del mondo. Nel 2016 il valore di mercato di questo progetta ammontava a un miliardo di dollari, mentre nell’autunno del 2017 è salito a quasi 30 miliardi di dollari. Dall’inizio dell’anno è stato segnato un rialzo del 2.770%, mentre il guadagno ha raggiunto il 3.600% nella prima metà di giugno. Il successo di Ethereum è legato al fatto che questa criptovaluta presenta una relativa piattaforma software di blockchain.

Nato a Mosca nel 1994 e trasferitosi con la famiglia in Canada 6 anni dopo, Vitalik Buterin è sempre stato un genio della matematica e a soli 17 anni ha fondato una rivista sulla criptovaluta. A maggio 2013, dopo aver assistito a una conferenza sulle criptovalute tenuta dai gemelli Winklevoss, ha iniziato a sviluppare Ethereum lasciando l’università. Nel giugno 2014 Buterin ha lanciato la Ethereum Foundation e, dopo aver ricevuto una borsa di studio di 100.000 dollari, ha iniziato la vendita della criptovaluta. La piattaforma Ethereum si basa su un sistema open source, quindi ogni sviluppatore di software può contribuire al codice sorgente mettendolo successivamente a disposizione dell’intera utenza.

A metà 2015 è stata rilasciata una versione beta della piattaforma, a cui sono seguite altre elaborazioni. Si tratta della prima versione live, chiamata Frontier.

Di conseguenza sono stati sviluppati tre appositi linguaggi di programmazione per smart contracts, cioè il Mutan (ispirato al linguaggio Go), il Serpent (elaborato dal Python) e il LLL (che prende le basi dalla programmazione Lisp).

L’unità di conto della valuta di Ethereum è ETH, simbolo per Ether, a sua volta divisa in sottounità: sono state denominate finney, shannon, szabo, lovelance, babbage e wei per commemorare alcune personalità del mondo delle criptovalute, della programmazione e della crittografia. Si tratta rispettivamente di Hal Finney, Claude Shannon, Nick Szabo, Ada Lovelace, Charles Babbage e Wei Dai. Proprio per l’enorme successo ottenuto dalla piattaforma nel 2016 Vitalik Buterin è entrato nella lista dei 40 uomini ricchi al mondo con meno di 40 anni realizzata da Forbes.

Come funziona Ethereum

Per poter usufruire della rete Ethereum peer-to-peer i contratti devono corrispondere in Ether l’utilizzo della potenza computazionale: di conseguenza l’unità di conto funge sia da criptovaluta che da vero e proprio alimentatore del sistema.

Di conseguenza la piattaforma diventa un network dedicato non soltanto allo scambio di una particolare criptovaluta, ma di contratti per un’ampia gamma di operazioni. Ad esempio possono riguardare mercati finanziari, sistemi elettorali, registrazione di nomi dominio, proprietà intellettuali e piattaforme di crowdfunding. Proprio per la sua configurazione Ethereum viene definita una piattaforma blockchain 2.0, cioè di nuova generazione. Al giorno d’oggi la community è presente in 83 città di oltre 34 Paesi e comprende 111 gruppi, che si organizzano tramite la piattaforma Meetup.

Le differenze e gli aspetti comuni tra Ethereum e Bitcoin

Anche se si tratta in entrambi i casi di criptomonete con diffusione di massa, Bitcoin ed Ethereum presentano alcuni aspetti in comune e alcune differenze. Da un lato non vengono gestite da un’autorità centrale e hanno una natura decentralizzata, dall’altro presentano il vantaggio di essere state realizzate proprio per evitare il problema dell’iperinflazione. Infatti sia i Bitcoin che gli Ethereum prevedono un tetto massimo di moneta in circolazione introducendo gradualmente nuove unità di valuta, così da mantenere il valore della criptovaluta inalterato nel corso del tempo attraverso una disponibilità limitata.

Di conseguenza, sia l’investimento in Ethereum che in Bitcoin ha un buon grado di protezione; inoltre possono essere effettuati pagamenti e transazioni di vario genere. Entrambe le criptovalute garantiscono transazioni anonime e questo fatto rende difficoltoso alle autorità giudiziarie dei vari Paesi procedere alla confisca di denaro sotto questa forma.

Il principio base di questi sistemi di criptovaluta è la crittografia, sia per generare la moneta che per convalidare le transazioni. Si tratta di soluzioni che si basano sulla tecnologia p2p (peer-to-peer) e su reti si computer che impiegano un programma specifico con la funzione di portafoglio digitale.

Al tempo stesso bisogna tenere a mente che Bitcoin ed Etherem presentano alcune caratteristiche uniche in base alla loro impostazione di base.

Nel primo caso si tratta della prima criptovaluta a essere riconosciuta come metodo di pagamento online ed è molto apprezzata anche nel deep web. Si tratta di una soluzione basata sul protocollo proof-of-work nata nel 2009 e per verificare le operazioni si impiega il sistema Hashcash. Invece Ethereum presenta alcune interessanti innovazioni nel settore delle criptovalute: ad esempio è stato introdotto un numero massimo di transazioni che possono essere effettuate al secondo, anche se il limite viene aumentato con l’introduzione delle successive versioni.

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