Il mondo dell’economia e della finanza è in subbuglio a causa della decisione da parte della Cina di bloccare le ICO. Questa presa di posizione, infatti, ha creato un deleterio contraccolpo nel mercato delle cripto monete, che, già dopo poche ore dalla decisione presa da parte della banca centrale cinese con la quale si sanciva la messa al bando delle Initial Coin Offering, ne risentiva negativamente.
Un generalizzato calo delle quotazioni che, secondo il parere degli esperti, è destinato ad andare oltre la perdita di sette punti di percentuale già registrata.
Ancora ad oggi, quelle che sono le precise e reali motivazioni che hanno spinto la Cina a bloccare le ICO non sono note. Quel che, invece, è chiaro e che tutto questo comporta, a livello mondiale, condizioni negative per i bitcoin. A tal proposito, è assolutamente doveroso ricordare come la quasi totalità di tutte le transazioni bitcoin, si parla del 90%, sono proprio provenienti dalla Cina.
Comunque, ad onor di cronaca, si deve sottolineare che negli ultimi mesi, si era vista considerevolmente ridotta questa percentuale e, tutto ciò, a seguito di un improvviso irrigidimento delle restrizioni e delle leggi. In pratica, ogni più funesta previsione sul valore dei bitcoin, si è andata a concretizzare quando la notizia della decisione presa dal governo cinese si è andata rapidamente a diffondere.
Argomenti
Le mille facce dell’economia cinese
Dopo che il governo di Pechino ha messo al bando tutto il sistema di raccolta fondi tramite l’utilizzo di cripto valute, intravedendo la possibilità che si inneschino delle frodi finanziarie, gran parte dei media occidentali ha applaudito tale decisione. Tuttavia, sarebbe bene comprendere cosa, in realtà, questa decisione presa dalla Cina nasconda.
Infatti, ci si dovrebbe domandare quali siano le ragioni strategiche che hanno determinato questa importante decisione da parte di una classe politica cinese estremamente innovativa e preparata e che, quindi, non decide un qualcosa e di tale portata senza realistiche motivazioni.
Quel che è certo, tuttavia, è che con una popolazione di poco inferiore ad un miliardo e mezzo e con una estensione di oltre nove milioni e cinquecentomila chilometri quadrati, la Cina ha una economia dalle mille facce. Uscita dall’era di Mao e seguaci, oggi è una delle nazioni in grado di dettare precise condizioni economiche.
Tuttavia, di contro, nel paese vengono ad essere, ancora oggi, calpestati molti dei più elementari principi dei diritti civili. Il freddo e asettico mondo dell’economia e della finanza se da un lato è pronto a chiudere entrambi gli occhi su aspetti morali, subisce, inevitabilmente, i contraccolpi di quello che è, a tutti gli effetti, un vero e proprio regime.
Che cosa sia successo realmente in questo lontano paese e quali siano le ragioni che hanno portato il governo cinese a bloccare le ICO, molto probabilmente, rimarranno un segreto ben custodito.
Eppure, le Initial Coin Offering, ossia le ICO, rappresentano una preziosa e vitale forma di finanziamento particolarmente utile tanto alle imprese quanto alle startup. Ma, vediamo, a questo punto, di comprendere meglio cosa esse rappresentano e cosa siano.
Initial Coin Offering, un mistero facilmente svelabile
Soprattutto per chi non è particolarmente addentro e, di conseguenza, sente nominare per la prima volta il termine ICO, potrà risultare utile esserne a conoscenza.
Senza addentrarsi in terminologie tecniche, quindi, vediamo di svelare i misteri del Initial Coin Offering.
Per chiarire meglio il concetto, partiamo con il ricordare che nel mondo della finanza, al fine di poter raccogliere capitali, una azienda vende delle proprie azioni. Questa formula, nel mondo della finanza è chiamata Initial Public Offering, ossia IPO. Uno strumento non molto dissimile a questo, esiste anche nel mondo delle criptovalute.
Questo mezzo è, appunto noto come Initial Coin Offering, più sinteticamente chiamato ICO. In pratica, sempre allo scopo di riuscire a reperire dei capitali, le aziende offrono dei token, cioè criptovalute, al mercato.
Ricapitolando, la vendita al pubblico di token e cioè di criptovalute viene detta ICO, Initial Coin Offerings. La quantità messa in vendita di cripto valute, di norma, si basa sulla medesima valuta con la quale una determinata azienda ha creato e con la quale gestisce uno specifico progetto.
In termini ancora più chiari, si può definire l’ICO come quel determinato lasso di tempo nel quale ogni investitore può prendere parte all’acquisto tramite l’utilizzo di Bitcoin.
Il fenomeno ha una rilevante influenza e, a testimonianza di ciò, è sufficiente ricordare che nei primi sette mesi del 2017 vi è stato un incremento pari al 600 % rispetto a tutto l’anno precedente. Di conseguenza, si dovrà vagliare molto attentamente la decisione presa dal governo cinese di bloccare le ICO.
Le conseguenze del blocco delle ICO da parte del governo cinese
Se è vero che fonti anonime riferiscono che le intenzioni del governo cinese non si limitino al blocco delle ICO, ma, a quanto sembra, voglia anche bloccare le transazioni tramite le criptomonete, diventa assai complicato determinare quale futuro si possa andare a delineare. Al momento, quindi, si può avvertire come la Cina veda le ICO come una seria minaccia per un ordine finanziario ed economico.
Comunque, quel che è certo, e che la commissione della banca centrale della Cina, ha deciso di sottoporre a verifiche e ispezioni ben sessanta piattaforme che sono dedicate a fornire dei finanziamenti tramite ICO.
Il Caixin, noto quotidiano finanziario cinese, rivelerebbe che, per la commissione cinese, i progetti ICO sarebbero quasi tutti rei di aver violato le relative leggi che regolamentano la raccolta di fondi e, addirittura, vi sarebbero casi di frode. Di conseguenza, stante così le cose, le cripto monete risulteranno essere congelate.
In tutta questa confusione di notizie, è un dato sicuro che tanto la ICO.info quanto la ICOage, due delle piattaforme principali cinesi, hanno volontariamente sospeso la loro attività.
Le conseguenze del blocco delle ICO da parte del governo cinese, sicuramente, investiranno molte startup e imprese che vedono nell’ICO un più che valido mezzo al fine di poter raccogliere fondi necessari. Inoltre, si deve sempre tener a mente il legame esistente tra l’ICO e l’utilizzo dei bitcoin. Infatti, da un lato le ICO rappresentano una fonte vitale per le aziende al fine di poter sviluppare dei nuovi progetti, dall’altro i finanziatori potranno guadagnare o meno se la società finanziata sarà in grado di concretizzare una attività redditizia o no. In mezzo a tutto ciò, si muovono le cripto monete.
Stante la presa di posizione da parte della Cina, in conclusione, si intravede per le cripto monete come Bitcoin un futuro non certamente roseo.