Ripple (XRP): Cos’è e come funziona

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Che cos’è Ripple

Oltre agli Ether e ai Bitcoin il settore delle criptovalute è caratterizzato dalla presenza di Ripple (simbolo XRP), una moneta virtuale con crescita a ritmi vertiginosi. Creata dalla start-up californiana Open Coin, ha avuto il rialzo più grande di tutte le criptovalute nella prima metà del 2017 (+4000%), anche se la società ha un valore di capitalizzazione di 6,5 miliardi di dollari rispetto ai 40 miliardi di Bitcoin e ai 18 miliardi di Ethereum.

Infatti XRP è passato da sei millesimi di dollaro nel gennaio 2017 a 25 centesimi a fine giugno. Si tratta di una crescita significativa, anche se il valore della criptomoneta è stato oggetto di fluttuazioni notevoli in quanto a maggio si è raggiunto il massimo storico (pari a 41 centesimi) per poi scendere sotto i 18 centesimi a inizio settembre e risalire nuovamente. Questa piattaforma, proprio come Bitcoin ed Etherum, è open source: di conseguenza il codice sorgente è messo a disposizione della comunità di sviluppatori software.

Queste figure possono utilizzare e apportare modifiche al programma per poi condividerle in base a quanto indicato all’interno delle licenze di utilizzo.

Quali sono i principi alla base del funzionamento del sistema ripple

La piattaforma Ripple si caratterizza per consentire transazioni sia in moneta digitale che in valute reali, così da poter superare alcuni limiti dei Bitcoin. Si tratta di una soluzione decentralizzata, non gestita da alcuna autorità statale e basata su un network di database che copre l’intero pianeta. La start-up che l’ha realizzata ha previsto, durante i primi momenti di vista dell’attività, la donazione di quote del conio virtuale per ampliare il raggio d’azione dell’iniziativa.

L’azienda che ha progettato il protocollo informatico abilitante ha fissato come tetto massimo di generazione 100 miliardi di monete digitali. Sono già state tutte create, anche se la loro distribuzione avviene in maniera graduale per non provocare la perdita di valore della criptovaluta. I fondatori di Ripple hanno una vasta esperienza nel mondo dell’open source: ad esempio il chief technology officer Jed McCaleb ha lanciato Mt.Gox e ha costruito la rete p2p eDonkey per il file sharing. Invece l’amministratore delegato è Chris Larsen, uno dei realizzatori del progetto Prosper di peer to peer lending.

I Ripple sono protetti da misure di sicurezza (meccanismi di convalida e funzioni di hash crittografico) evitare la duplicazione e la falsificazione delle monete digitali, tracciando la storia di ogni singolo esemplare. Per ridurre le operazioni speculative è prevista una piccolissima commissione per ogni transazione e un’area della piattaforma è destinata a peer to peer per i pagamenti in qualunque tipo di valuta. Infatti sono stati stilati accordi per conversioni in altre valute con terzi esterni: in questo modo si inviano e si ricevono anche Bitcoin, euro, yen e dollari.

Quali sono le differenze di XRP Ripple con Bitcoin ed Etherum

Ripple è la terza criptomoneta più diffusa al mondo dopo Bitcoin (la prima a essere introdotta e che viene utilizzata anche come valuta legale) ed Etherum. Tuttavia presenta molte differenze rispetto alle altre due soluzioni.

Mentre Etherum è la valuta di scambio per le società che utilizzano questa piattaforma, Ripple si è specializzata quasi esclusivamente sui pagamenti internazionali. Si tratta di un bene digitale con un utilizzo chiaro in quanto si sfrutta la blockchain per eliminare gli intermediari durante i pagamenti intercontinentali e velocizzare al massimo le transazioni.

Proprio per questo motivo i principali operatori ai quali si rivolge Ripple sono le banche. Inoltre, a differenza dei Bitcoin, questa piattaforma si caratterizza per avere registri per monitorare gli scambi: sono chiamati Ledger e consentono di portare a termine le operazioni in pochi secondi. Invece i tempi delle transazioni che avvengono con i Bitcoin vanno da alcuni minuti a ore perché è necessaria tutta una serie di validazioni per garantirne la sicurezza.

Mentre i Ripple sono stati tutti generati e in parte saranno distribuiti in seguito, i Bitcoin vengono creati in maniera graduale. Quest’ultima criptovaluta ha un limite fisso di 21 milioni di unità, sono rilasciati a blocchi e saranno generati in maniera periodica fino al 2140. Per l’acquisto occorrono potenti reti di server in quanto è necessario avere un supporto adeguato per le operazioni di mining. Successivamente è possibile usufruire di appositi spazi (ad esempio Bitcoin-Central oppure Mt.Gox) per effettuare gli scambi.

Di conseguenza Ripple non si configura come una rete aperta, ma l’utente finale è rappresentato dalle banche. Il suo obiettivo è rappresentare un’alternativa più efficiente e moderna al consorzio Swift (per la gestione del protocollo per pagamenti interbancari) e alle clearing house, cioè le banche di banche. Invece la piattaforma Bitcoin risulta un network al quale qualunque utilizzatore di computer può accedere, validare le transazioni, spedire e ricevere moneta e, almeno dal punto di vista teorico, generare nuove monete digitali. In secondo luogo bisogna ricordare che Ripple viene considerata la più decentralizzata fra le reti di scambio valore e si caratterizza da 25 nodi, tutti governati dalla stessa piattaforma. La proposta per lo sviluppo della rete consiste nell’aggiungere altri nodi di terze parti a quelli validatori già presenti. Invece Bitcoin ha solo 6k nodi, mentre Ethereum 14k.

One Comment on “Ripple (XRP): Cos’è e come funziona”

  1. Ciao! Grazie mille per le tue info, vorrei cominciare e mi saranno utili! Sapresti, invece, indicarmi un wallet gratuito (che non trattiene nulla) per XRP?
    Grazie in anticipo!

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